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IL NOSTRO LATO NASCOSTO: Conosciamo l'ombra.

“Preferisco essere un uomo integro che buono”

   -Carl Gustav Jung


Quanti di noi si sono venduti per essere buoni, per piacere o per essere accettati?


COS'E' IL SE' OMBRA?

Nasciamo integri, ma in qualche modo l'ambiente in cui cresciamo richiede che rifiutiamo alcune parti della nostra natura.

Jung ha usato il termine "ombra" riferendosi alle "parti represse della personalità".

L'ombra Junghiana può essere indicata con diversi nomi: il sé rinnegato, il sé inferiore, alter ego.

La nozione di base è molto semplice:

"L'ombra rappresenta colui che preferiresti non essere."

Quando etichettiamo degli aspetti del nostra natura in buoni o cattivi, abbiamo iniziato il processo di creazione dell'ombra che ci divide internamente.

L’ombra rappresenta quella facciata che non vogliamo mostrare al mondo, contiene delle caratteristiche che crediamo non siano accettabili dalla nostra famiglia, dai nostri amici e, soprattutto, da noi stessi.


Per persone diverse, in famiglie e culture diverse, ciò che è accettato e ciò che viene relegato nell'ombra può variare. Ad esempio, ad alcuni è permesso di esprimere la rabbia o l’aggressività, ad altri no. Altri permettono la sessualità, la vulnerabilità o l’espressione emozionale, per alcuni ciò è inaccettabile. Altri consentono l'ambizione finanziaria, l'espressione artistica o lo sviluppo intellettuale, mentre altri no.


Tali caratteristiche rifiutate e considerate inaccettabili non scompaiono; si raccolgono in un angolo buio della nostra personalità.

Il messaggio che riceviamo da questo luogo è semplice: c'è qualcosa che non va in me, devo fare del mio meglio per tenere nascosta questa parte indesiderata, la sua espressione non è accettata.

La scelta di non permettere a parti di noi stessi di esistere, ci costringe a spendere enormi quantità di energia psichica per mantenerle sotto la superficie.

LA PROIEZIONE DELL’OMBRA


Non è facile riconoscere la nostra ombra, perché tende a rimanere nascosta, ma c'è un meccanismo dentro di noi attraverso il quale si manifesta: si chiama proiezione!


Possiamo riconoscere che c’è una proiezione in atto quando ci sentiamo respinti o attratti dagli attributi, dalle qualità o dal comportamento di altre persone.

L'antipatia che proviamo per un particolare comportamento deriva dal fatto che quel comportamento è presente anche in noi.

Questo meccanismo, è uno sforzo inconscio che ci permette di bandirlo da noi stessi, per impedirci di vederlo in noi.

È un meccanismo di difesa perché proveremmo dolore, vergogna o paura nel renderci conto che anche noi abbiamo questi attributi.

"Tutto ciò che ci irrita negli altri può portarci a una profonda comprensione di noi stessi". -Carl Gustav Jung

Sì, la proiezione è un meccanismo di difesa, ma può essere vista come un modo per diventare integri.

Poiché le caratteristiche imperfette nell’altro attivano alcuni aspetti di noi stessi, possiamo prenderci cura e lavorare su quelle parti che abbiamo rinnegato. Se non fosse per questo fenomeno, tali parti potrebbero rimanere nascoste per tutta la vita.

Facciamo un esempio:

Forse non ci piace quando le persone si arrabbiano, sia che lo facciano in modo maturo o immaturo.

In tale circostanza, potremmo chiederci che tipo di credenza e relazione abbiamo con quest’emozione.

Se accetto e accolgo la mia rabbia, esprimendola in modo maturo, quando qualcuno la manifesta non mi sentirò turbato; lo noterò, ma non mi influenzerà.


LA PROIEZIONE INDIRETTA


Non è sempre possibile comprendere la proiezione in un modo lineare.

A volte i comportamenti che non approviamo negli altri non sono relazionati con la nostra ombra.

Potrebbe esserci un caso in cui abbiamo una buona ragione per non approvare il comportamento altrui, e in questo caso, tale azione non ha nulla a che vedere con il nostro modo di agire.


Se insieme alla disapprovazione per questo comportamento, noi provassimo un'avversione viscerale per la persona, vorrebbe dire che l’ombra è stata attivata.

In questo caso, potremmo chiederci se avremmo provato la stessa irritazione per quell'azione se fosse stata compiuta da un'altra persona.

Con questo esempio, conoscere la nostra ombra può aiutarci ad agire, per qualunque cosa abbia fatto la persona, senza colorare l'interazione con le nostre proiezioni emozionali.


“Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri” -Carl Gustav Jung

L'OMBRA E LE NOSTRE QUALITÀ INESPRESSE


L’ombra può manifestarsi anche in altri modi…

Solitamente, quando pensiamo a qualcosa di “nascosto dentro di noi”, ci riferiamo a qualcosa di negativo. Be', non è sempre così...

Nella definizione iniziale dell'ombra, menziono che potremmo essere attratti da particolari qualità, perché in questa parte nascosta risiedono anche doni e potenzialità inespresse che desideriamo sviluppare.

Quando siamo affascinati dalle qualità di qualcuno, significa che in noi esiste il desiderio di sviluppare tali caratteristiche; questo è il motivo per cui ammiriamo alcune persone famose: vediamo in loro l'espressione di qualcosa presente anche in noi che aspetta di essere manifestata.

A differenza di noi, costoro si prendono la libertà e il coraggio d'incarnare ed esprimere tali qualità.

Riguardo al nostro potenziale inespresso, che proiettiamo, a volte potremmo non provare ammirazione, ma un sentimento che raramente ammettiamo a noi stessi: l’invidia!

Costoro ci ricordano i nostri desideri inespressi.

Di solito nascondiamo l'invidia a noi stessi con la giustificazione intellettuale che la persona non merita di avere o essere ciò che ha.


L’invidia emerge quando crediamo inconsciamente che l'espressione di quella qualità sia sbagliata; poiché non abbiamo ancora superato questa credenza, risulterà più facile screditare la persona, piuttosto che lavorare sul nodo presente dentro di noi

INTEGRARE L'OMBRA


In conclusione, il nostro sé ombra, deve spaventarci?

In un certo senso sì, perché alcune di queste energie represse, sono diventate distorte e quando hanno la possibilità di esprimersi, se lo fanno inconsciamente, si manifestano in modo negativo; la buona notizia è che possiamo integrarle e trasformarle.


Se siamo pronti a farlo, il primo passo sarà conoscere la nostra storia personale e come ci ha influenzato; durante questo viaggio, potremmo scoprire parti di noi non ci piacciono, quindi diventerà importante sviluppare compassione e comprensione verso sé stessi

A questo punto potrebbe esserci un ostacolo che ci impedisce d'integrare la nostra ombra: è la sindrome del “già lo so”.

Se ci sono dei traumi irrisolti nel nostro passato, nella nostra ombra potremmo trovare il dolore, la sofferenza o le paure che non abbiamo ancora superato.

La sola conoscenza intellettuale può impedirci di entrare in quel dolore, anziché permetterci di farne esperienza e integrarlo.

È un viaggio che vale la pena essere intrapreso….


All'inizio potremmo avere paura d'intraprendere questo viaggio, ma nel conoscersi intimamente si acquista un certo sollievo e libertà interiore.

L'ombra si manifesta ogni giorno, attraverso le nostre paure, i nostri desideri e nell’interazioni con il prossimo. Se senti il desiderio di approfondire questo tema puoi contattarmi per una sessione introduttiva. 

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