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SEI ABBASTANZA PERFETTO? Il perfezionismo e la voce del Critico Interiore

Hai iniziato a notare una voce nella tua testa che ti critica tutto il tempo?


Vorresti saperne di più?


Prima di tutto, la buona notizia è che non sei l’unico.

Ciò che vado a trattare in questo post è stato descritto per la prima volta da Freud come il Super-ego, altri lo hanno chiamato Giudice Interiore o il Critico Interiore.

In questo articolo mi riferirò a lui come il Critico Interiore, che è da cosiderare come una struttura psichica che ci accompagna sin dai primi anni della nostra vita.



COM’È NATO


Potrebbe suonare strano, ma alcuni psicologi hanno scoperto che siamo fatti di diverse sub-personalità e il Critico Interiore è una di queste.

È stato osservato che questo Critico rappresenta la voce interiorizzata dei nostri genitori o di coloro che si sono presi cura di noi nel processo di crescita.

Nel corso della nostra infanzia i nostri genitori devono insegnarci a comportarci in modo appropriato nel mondo.


Essi desiderano renderci delle persone che sappiano stare al mondo, qualunque cosa significhi per loro, e lo fanno anche per sentirsi bene con se stessi.

Quindi, una delle componenti chiave di questo Critico Interiore diventata la loro insicurezza e la paura del fallimento come genitori.

Questa voce interiore, nata all'inizio della nostra vita, vuole proteggerci e tenerci al sicuro, evitandoci situazioni dove potremmo sentirci a disagio. Vuole renderci accettabili agli occhi degli altri, criticandoci e correggendo il nostro comportamento prima che qualcuno possa criticarci o rifiutarci.

Il problema è che per quanto lo ascoltiamo

o cerchiamo di cambiare noi stessi come “lui” vuole, non riusciremo mai ad accontentarlo, perché non sa dove fermarsi, non sa quando è abbastanza.


SEI ABBASTANZA SPECIALE?


Nella società contemporanea è stato introdotto un ulteriore elemento che rafforza il Critico Interiore, mi riferisco al bisogno di “essere speciali”.

Tale bisogno aggiunge un grande stress alla nostra vita.

La televisione, le riviste e i social media al giorno d'oggi fanno sì che i nostri standard siano molto elevati. Con questo non intendo dire che dobbiamo accontentarci di essere mediocri, ma che dobbiamo liberarci dallo stress e dalla pressione interiore di dover essere speciali a tutti i costi e permetterci di essere ordinari in qualche aspetto della nostra vita.


LA CRITICA VERSO GLI ALTRI


Nel processo di crescita di solito sviluppiamo un Critico Interiore che ci giudica o un forte Critico che giudica gli altri.

Entrambi rappresentano due lati della stessa medaglia.

I giudizi che i nostri genitori rivolgevano al mondo circostante potremmo percepirli come dei giudizi che non ci riguardano. Ad esempio, i nostri genitori potrebbero non dirci mai qualcosa in modo diretto, ma potrebbero giudicare gli altri in nostra presenza.

Nel processo di crescita svilupperemo quindi un Critico che ci osserva attentamente allo scopo di evitare quei comportamenti che venivano criticati agli altri.

Il giudizio rivolto all’esterno e il confronto diventano un’altra manifestazione del Critico Interiore.

In parole povere, il modo in cui giudichiamo gli altri potrebbe anche dirci molto su noi stessi.


IL GIUDIZIO SANO

In questo particolare contesto ci tengo a spendere due parole riguardo a una "forma sana di giudizio", chiamata discernimento, che è vitale nella nostra vita.

Nel lavoro interiore diventa importante non sopprimere questa capacità di discernimento e scambiarla per la voce del Critico.

In aggiunta, il lavoro sul nostro Critico Interiore ci permette di raffinare questa capacità.


L’EFFETTO CHE LA VOCE DEL CRITICO HA SU DI NOI

 

1. Diventiamo depressi:

Non sappiamo cosa sta succedendo, subiamo questa voce in modo passivo senza reagire, diventandone vittime e deprimendoci.


2. Contrattacchiamo criticando gli altri:

Invece di sentirci impotenti, inadeguati o depressi, ci ergiamo nella figura dei giudici verso le altre persone, ma in fondo rimaniamo estremamente vulnerabili e autocritici.


3. Ci ribelliamo:

Questo è il caso di coloro che hanno avuto genitori molto critici, quindi si ribellano alla struttura di valori imposta, proiettando il Critico verso le strutture di autorità del mondo.

Un esempio possono essere quelle persone che hanno ricevuto una rigida educazione religiosa percepita come troppo giudicante. Esse si ribellano a questa struttura di credenze fondamentaliste e spesso adottano il valore opposto, illudendosi di essere libere dal Critico.

Costoro potrebbero passare la vita odiando e giudicando i fondamentalisti senza rendersi mai conto che un sé fondamentalista, che predica l'opposto di quella dottrina, si è alleato con il Critico Interiore.

Lo stesso meccanismo psicologico è applicabile alle ideologie politiche più estremiste.


4. Facciamo l’opposto di ciò che ci viene “suggerito”:

È ancora una sorta di ribellione come quella descritta sopra, ma prendiamo una posizione diversa a seconda della situazione.

Fondamentalmente facciamo il contrario di ciò che vuole il Critico.


COSA POSSIAMO FARE PER DISIDENTIFICARCI DALLA VOCE DEL CRITICO INTERIORE?


Nel momento in cui riceviamo una critica, se rispondiamo giustificandoci, discutendo o spiegando il nostro punto, stiamo interagendo con il Critico. Questo significa che gli abbiamo dato il diritto di giudicarci e, in questa interazione, speriamo di vincere il confronto.

Invece dobbiamo evitare il confronto, rinunciando a vincere o perdere.

Per evitare l’interazione è importante disidentificarsi dalla parte di noi stessi che sente il bisogno del Critico.

La disidentificazione dal Critico non ci farà sentire necessariamente migliori.

Come ho già detto, questo giudice si sviluppa come un meccanismo protettivo per tenerci lontani da sentimenti dolorosi.

Ora che abbiamo imparato a disidentificarci, potrebbero sorgere quelle emozioni spiacevoli da cui il nostro Critico ci stava proteggendo.


Questa è la sfida più grande nella disidentificazione: dobbiamo onestamente desiderare la verità della nostra esperienza più del voler evitare il dolore.


PASSI PER LA DISIDENTIFICAZIONE


1. Identificare l'attacco o le dichiarazioni di giudizio.


2. Imparare a riconoscere l'esperienza del giudizio attraverso il modo in cui cambia il nostro stato energetico e fisico.

Ci fa sentire depressi?

Che tipo di sensazione provoca nel nostro corpo?


3. Riconoscere il fatto che il giudice serviva a uno scopo, ma che ora siamo abbastanza adulti da non averne più bisogno.


4. Imparare a riconoscere la reazione emotiva che abbiamo riguardo a quel particolare giudizio.


5. Osservare e sentire dentro di noi come il giudizio provoca il rifiuto di se stessi facendoci sentire internamente in un certo modo.


TRASFORMATO


Quando si trasforma, il Critico ha la capacità di conservare la sua intelligenza e di analizzare tutto mettendosi così al nostro servizio in modo maturo.

A questo punto è diventato oggettivo e la sua osservazione è acuta piuttosto che condannatoria.


Un ottimo strumento per diventare più consapevoli della voce del Critico è la meditazione, perché può aiutarci a sviluppare un osservatore interno che facilita la disidentificazione.

Se vuoi saperne di più puoi leggere un mio articolo sulla meditazione. 

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